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Master in AI per Manager
L’Artificial Intelligence è la nuova elettricità
L’intelligenza artificiale sta trasformando la nostra vita, come afferma il prof. Andrew Ng (Stanford University, Google Brain, Deeplearning.ai, Baidu), paragonando l’AI alla nuova elettricità.
In Italia, l’AI è oggetto di studi di alto livello nei corsi di Ingegneria e Informatica, ma il Paese resta indietro rispetto ad altri membri del G20 nell’adozione pratica, con un forte divario tra ricerca accademica e applicazioni reali.
Solo con il boom di “ChatGPT” l’AI è diventata un tema centrale. Tuttavia, l’esperienza degli ultimi dieci anni di Digital Transformation insegna che il fattore umano è essenziale per il successo della transizione digitale.
Osserviamo una spinta verso l’Horizontalization, ovvero la de-verticalizzazione delle relazioni brand-consumatore. Nascono nuove Community, gestite tramite high-tech ma valorizzate dal social capital (high-touch), con relazioni peer-to-peer e non più gerarchiche. Si afferma il concetto di co-everything (human-centered design, co-design), bilanciando automation e augmentation (grazie alla Gen AI) con autonomia e responsabilità sociale.
L’adozione dell’AI nelle organizzazioni ha accelerato questi fenomeni. Nelle società digitalmente più avanzate, l’AI è matura in molti settori, diffondendo la consapevolezza della Good AI o AI etica, che evidenzia limiti e potenzialità dell’AI.
L’AI non è solo automazione di task ripetitivi o supporto ai processi decisionali: senza high-touch, rimane incompleta. L’integrazione high-tech – high-touch crea l’AI+, un’estensione dell’intelligenza umana, diversa dall’AI vs, che sostituisce l’essere umano.
L’AI+ libera l’uomo da compiti ripetitivi e pericolosi, consentendogli di concentrarsi su attività creative e su progetti ad alto impatto sociale, per una società più equa, sostenibile e sicura.
Master in AI per Manager e Professionisti in Italia
Regola aurea: evitare l’errore del Top Manager che, svegliandosi con l’idea di IoT e Big Data, crede di ottenere risultati dall’AI fornendo semplicemente tutti i dati aziendali a esperti di intelligenza artificiale. Nulla di più sbagliato e rischioso. Molte aziende cadono nell’errore di affrontare l’introduzione dell’AI come un semplice progetto di digitalizzazione, delegandolo interamente all’IT, senza affrontare la necessaria disruption organizzativa.
L’approccio corretto è creare un team multidisciplinare ristretto, comprendente almeno un esperto di AI e Data Science, responsabile della Data Collection e delle fasi successive, con report diretto al CEO.
Ma cosa distingue un’AI Company da un’azienda tradizionale?
Un’ AI Company si caratterizza per:
- Una Data Strategy chiara e deliberata.
- Un processo avanzato di normalizzazione e unificazione dei data warehouse (anche distribuiti).
- L’automazione della maggior parte dei task ripetitivi e operativi.
- Una strategia definita per l’AI generativa, con focus sulle attività mission-critical e sui processi più creativi.
- Una chiara definizione dei ruoli chiave: Machine Learning Engineer, Data Scientist, Data Engineer, MLOps, Product Manager per l’AI.
L’AI non è solo tecnologia: è visione, strategia e cambiamento organizzativo. Ecco il segreto per diventare un’AI Company.
Ancora sull’ introduzione dell’AI in azienda
Regola aurea: evitare l’errore tipico del Top Manager che, pensando a IoT e Big Data, crede di ottenere risultati semplicemente fornendo tutti i dati aziendali agli esperti di AI. È un approccio sbagliato e rischioso.
Molte aziende falliscono perché non affrontano la necessaria disruption organizzativa, trattando l’AI come un semplice progetto di digitalizzazione e delegando l’intero processo all’IT.
L’approccio corretto consiste nel creare un team multidisciplinare ristretto, che includa almeno un esperto di AI e Data Science, incaricato di gestire la Data Collection e tutte le fasi successive.
Questo team orizzontale dovrebbe riferire direttamente al CEO.
Ma cosa distingue una AI Company da una normale azienda?Una AI Company presenta caratteristiche distintive:
- Una Data Strategy chiara e deliberata.
- Un processo avanzato di normalizzazione e unificazione dei data warehouse, distribuiti e non.
- Un’ampia automazione dei task ripetitivi e operativi.
- Una strategia definita per l’AI generativa, con risorse concentrate sui processi mission-critical e sulle attività creative.
- Ruoli chiari per Machine Learning Engineer, Data Scientist, Data Engineer, MLOps e Product Manager per l’AI.
Questa è la differenza tra adottare l’AI come semplice tecnologia e trasformarsi in una vera AI Company.
MASTER PER L’AI
Se hai un background in computer science e matematica, questa è l’opportunità giusta per te!
Duarata: 6 mesi
Quando: A breve, in collaborazione con HT2
Impegno: 4 ore di lezione frontale a settimana (online o in aula) + 100 ore di approfondimenti ed esercitazioni
Extra: Possibilità di partecipare a un Progetto in Azienda su richiesta
Per maggiori informazioni, scrivi a p.alessandroni@ht2.it e preparati a fare la differenza!

Roadmap per il Master AI
Anticipiamo la Roadmap per l’AI, le cui fasi principali sono:
- Impostare sin da subito un Pilot Project
Per sviluppare attenzione, massa critica e un minimo di know-how all’interno dell’organizzazione.
Il primo progetto deve essere visibile, accattivante e dimostrare risultati concreti entro 6-9 mesi.
Non deve necessariamente essere il più “valuable”.
- Creare un AI team in-house
Il primo passo sarà formare una divisione specializzata in AI che:- Riporti direttamente al CEO.
- Funga da fulcro di innovazione per tutte le Business Unit.
- Dislochi risorse a progetti e task specifici.
- Sviluppare piani di training (Workshop, focus-group)
È fondamentale coinvolgere tutti i livelli di management. Le organizzazioni di successo:- Valorizzano la formazione trasversale per tutti gli stakeholders.
- Coinvolgono il top management sin dalle prime fasi.
- Bilanciano team multidisciplinari di domain expert e AI experts.
- Sviluppare una AI Strategy
La parte cruciale è l’implementazione. Bisogna creare un circolo virtuoso:- Innovazione di prodotto/servizio – più utenti – più dati.
- Creare una Data Strategy consistente.
- Implementare il concetto di Platform.
- Comunicarla a tutti gli Stakeholders dell’Ecosistema
Particolare rilevanza assume il Talent Manager, collegato alla formazione.
Errori comuni da evitare
- Super aspettative sull’AI: è fondamentale affrontare tre diligence in parallelo: tech diligence, business diligence, ethical diligence.
- Assumere esperti di ML senza un approccio multidisciplinare.
- Limitarsi a coinvolgere pochi esperti: la conoscenza dell’AI deve diffondersi a tutti i livelli aziendali.
- Sottovalutare l’importanza del coinvolgimento attivo del top management nella definizione degli use case.
- Illudersi che l’AI sia una soluzione rapida: è un percorso lungo e collettivo.
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